Paese che vai, Natale che trovi: viaggio alla scoperta delle tradizioni natalizie

 

 

 

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(LaPresse) – La tavola addobbata di rosso, il bacio sotto il vischio, il panettone. E poi, ancora, i regali portati da Babbo Natale, l’abete decorato con nastri e palline, il presepio. Per noi italiani, questi sono i maggiori simboli del periodo natalizio. Ma, intorno al mondo, per questo stesso periodo ci sono tantissimi usi, costumi e tradizioni diversi. Andiamo a conoscere i principali.

AUSTRIA. In Austria esiste la tradizione del Krampus, una sorta di Babbo Natale brutto e crudele che spaventa i bambini che non si sono comportati bene. A dicembre per le strade girano uomini muniti di mostruose maschere: dopo aver spaventato i bimbi, li esortano a non far arrabbiare i genitori nell’anno nuovo.

FINLANDIA. Il giorno della Vigilia di Natale, le famiglie vanno a far visita alle tombe dei loro antenati e accendono candele in loro memoria. Anche chi non ha cari sepolti visita ugualmente i cimiteri. Nelle case, il cibo viene lasciato sul tavolo e i familiari lasciano i loro letti e dormono sul pavimento: questo gesto significa, per loro, dare ai morti un buon pasto e un posto per riposare.

GALLES. In Galles uno dei protagonisti del Natale è Mari Lwyd, una maschera costituita da un teschio di cavallo, decorato con nastrini e fissato a un palo. L’aspetto è inquietante, ma in realtà vedere un Mari Lwyd è segno di buon auspicio per l’anno nuovo.

GIAPPONE. Il giorno di Natale, i giapponesi ‘assaltano’ i vari negozi della catena Kentucky Fried Chicken. Nonostante le sue origini commerciali, KFC è stato associato al Natale dai giapponesi per generazioni, una tradizione trasmessa dai genitori ai figli. Pare che il giorno di Natale, senza una prenotazione da mesi, sia impossibile riuscire a sedersi in uno dei locali della celebre catena.

GERMANIA In Germania le celebrazioni cominciano il 5 dicembre, quando i bambini lasciano fuori dalla porta della camerette uno stivale o una scarpa. Se sono stati bravi, avranno in premio un ramo ricoperto di dolcetti, se no troveranno il ramo spoglio.

GRAN BRETAGNA. Durante le feste, mentre si prepara il tipico pudding natalizio, i bambini della famiglia mescolano la miscela in senso orario, esprimendo un desiderio. Poi mettono una moneta nell’impasto: chi la trova avrà ricchezza. Se invece viene messo un anello, chi lo trova avrà fortuna nel matrimonio. Se viene inserito un ditale, avrà una vita fortunata.

INDIA. In India ci sono circa 25 milioni di cristiani, che celebrano il Natale con la messa di mezzanotte e scambiandosi i regali, proprio come noi. Loro, però, non hanno il classico abete da decorare, ma il loro albero di Natale è fatto con banani e alberi di mango.

NORVEGIA. I norvegesi pensano che la notte di Natale coincida con l’arrivo di spiriti maligni e delle streghe: per questo, lasciano appoggiate delle scope agli stipiti delle porte di casa prima di andare a dormire.

PORTOGALLO. Durante la “consoada”, il tradizionale pranzo di Natale, in Portogallo le famiglie aggiungono dei posti a tavola vuoti per le anime dei cari che non ci sono più. Si pensa che la pratica porti fortuna alla famiglia.

REPUBBLICA CECA. Nella Repubblica Ceca c’è un rimedio a uno status di ‘singletudine’ persistente. Il giorno di Natale, il single di turno si mette con la schiena alla porta e getta una scarpa alle sue spalle. Se la scarpa atterra con la punta rivolta verso la porta, la tradizione dice che la persona si sposerà presto.

SPAGNA. In Spagna, dove i bambini aprono i regali all’Epifania, c’è un protagonista parecchio originale. Nel presepe abbondano i Caganers, ovvero statuette che riproducono personaggi famosi intenti a… fare la cacca. Da Obama ai reali inglesi, la lista è lunghissima. La tradizione è considerata portatrice di allegria e fertilità.

SVEZIA. In Svezia esiste lo YuleGoat, un inquietante uomo-capra tipico della mitologia scandinava: dal 19° secolo, questa figura è considerata portatrice di regali. Ecco perché gli alberi di Natale svedesi sono addobbati con piccoli ornamenti di paglia che raffigurano una capra.

VENEZUELA. Nella capitale, Caracas, prima che i bambini vadano a letto la notte di Natale, legano l’estremità di una corda al loro alluce, lasciando l’altra estremità fuori dalla finestra della camera. Il giorno dopo, le strade vengono chiuse alle auto fino alle 8 del mattino e alcuni ragazzi, sui pattini, tirano le corde che pendono dalle finestre.

UCRAINA. Gli alberi di Natale ucraini sono coperti con ragni e ragnatele artificiali. Secondo il folklore locale, una donna indigente non poteva permettersi di decorare l’albero di Natale. La mattina del 25 dicembre, l’albero era ricoperto di ragnatele: quando il sole toccò i fili, questi si trasformarono in oro e argento. Ecco perché si crede che vedere una ragnatela la mattina di Natale porti fortuna.

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