Solstizio d’Estate e Strawberry Moon nel giorno più lungo dell’anno

 

 

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21 giugno 2016 – Stanotte alle 0,34 ora italiana è iniziato il solstizio d’estate salutato da una bellissima Strawberry Moon, la luna piena di giugno, che deve il suo nome alla stagione della raccolta delle fragole. Una coincidenza, quella del plenilunio, che non si verificava dal 1967 e che si ripeterà solo il 21 giugno del 2062.

Il solstizio d’estate, che nell’emisfero australe segna l’inizio dell’inverno, avviene quando ”il Sole nel suo moto apparente lungo le costellazioni dello Zodiaco si trova più a Nord rispetto all’Equatore celeste”, spiega l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope. Questa posizione del Sole ne garantisce la massima permanenza al di sopra dell’orizzonte e spiega perchè il solstizio d’estate è il giorno più lungo dell’anno, con ben 15 ore e 15 minuti di luce. A Roma, per esempio, il Sole il 21 giugno sorgerà alle 5,34 e tramonterà alle 20,48.

 

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Nel corso di un anno, il solstizio ricorre due volte, quando il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva nel mese di giugno, e contraddistingue l’inizio dell’estate boreale e dell’inverno australe, e negativa in dicembre, quando segna l’inizio dell’inverno boreale e dell’estate australe. Quest’anno a dare il benvenuto al primo giorno d’estate c’è stata la Luna piena, la più bassa sull’orizzonte dall’inizio dell’anno. Questo, osserva Masi, accade ”perché se il Sole è nel punto più a Nord, la Luna piena, che è opposta al Sole, si troverà nel punto più a Sud”.

A rendere ancora più suggestiva la notte del solstizio, la Luna sarà in compagnia di Marte e Saturno, che tutti insieme offriranno una spettacolare ”parata di corpi celesti”. Il 21 giugno sarà anche il giorno più lungo dell’anno con più di 15 ore di luce.

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La leggenda di Stonehenge

In una della prime opere dedicate a Re Artù, la “Vita Merlini” (1140) di Geoffrey di Monmouth, si parla di un complesso circolare composto da enormi pietre, la Chorea Gigantum (“Danza dei giganti”) che si trovava in Africa, poi era stato portato in Irlanda da un popolo di giganti. Qui era stato sistemato sul “Monte Killarus”, come monumento funebre per quattrocentosessanta nobili soldati di Aurelio Ambrosius uccisi dai Sassoni.

Re Uther Pendragon tentò di trasportarlo in Inghilterra, ma l’impresa era superiore alle sue forze, così dovette rivolgersi al mago Merlino. Questi, con l’aiuto degli angeli, lo trasferì nella piana di Salisbury, dove esiste tuttora con il nome di Stonehenge.