La mente è una funzione psichica che ci consente di immaginare e di pensare a cose reali o realmente accadute. Ma anche a cose irreali e mai vissute. Possiamo così ricordare un particolare episodio della nostra vita e organizzare e pianificare gli impegni della nostra giornata lavorativa.
Ma anche immaginare di essere sdraiati al sole su una spiaggia dei tropici o fantasticare di volare su un elefante volante bianco a pois rossi. Va da sé che la mente è una cosa astratta. Non esiste una sede fisica della mente; esiste però un substrato biologico, il cervello. Attraverso tutta una serie di collegamenti ad impulsi elettrochimici rende possibile l’attività mentale.
Il cervello può essere visto come l’hardware, la macchina fisica necessaria per il funzionamento della mente. La mente può essere invece paragonata al software, al programma utilizzato per trattare dati e informazioni. L’attività mentale influenza il funzionamento stesso del cervello, sia attraverso la creazione di nuove connessioni e collegamenti neuronali sia a livello biochimico e neuroanatomico. Ogni pensiero, infatti, stimola i neurotrasmettitori che influenzano non solo gli stati mentali e l’umore ma anche il funzionamento di certe aree cerebrali.
Ad esempio, pensare a una situazione paurosa innesca uno stato di allarme generale in tutto il corpo che, se persistente nel tempo, va ad alimentare e rinforzare la paura stessa, attirando altri pensieri di paura e rendendo la persona ancora più suscettibile agli stimoli paurosi, attraverso una sensibilizzazione del sistema limbico .In questo modo la paura finisce col condizionare anche il comportamento della persona, che inizia ad isolarsi e ad evitare situazioni sociali.
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