Cartomanzia in provincia di Milano

 

 

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La Cartomanzia – Il termine “mantica” deriva dalla lingua greca antica “mantèia” che significa divinazione, conoscenza del futuro. Detto in parole chiare, sarebbe la capacità di ottenere per via paranormale informazioni reali di chiaroveggenza, di retro-cognizione o di pre-cognizione.

Un mezzo antichissimo di mantica, che secondo certi storici della materia risalirebbe originariamente ai culti solari egizi, di certo il più conosciuto al grande pubblico, è la Cartomanzia.

Cartomanzia

 Cartomanzia con Nadia

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In Italia questo tipo di mantica si sarebbe diffuso a partire dalla fine del secolo XIV.

Nel 1770 uno studioso di occultismo di Marsiglia, tale Pierre Aliette, divulgò in Francia un libro in cui erano evidenziati alcuni sistemi di lettura dei Tarocchi, fondati sulla interpretazione dei simboli che formano i disegni delle carte e su presunte capacità individuali di veggenza.

Durante la rivoluzione francese questo personaggio, con lo pseudonimo di Etteila (anagramma di Aliette) pubblicò alcuni perfezionamenti che ottennero un successo pubblico strabiliante nella società transalpina del tempo.

Fu così che uno dei più usati mazzi di carte divinatorie prese nome dalla regione geografica della prima vera diffusione popolare (Tarocchi Marsigliesi).  Alcuni ritengono che le carte e la loro simbologia siano un mezzo di appoggio  per l’esprimersi di una oggettiva facoltà di veggenza del cartomante.

Per questo motivo una grande quantità di parapsicologi ritiene che, nel corso dell’esecuzione della mantica, si ponga in atto un fenomeno psichico assai complesso, nel quale si verificherebbero manifestazioni di telepatia o di empatia tra chi richiede la lettura e chi “legge” le carte, perfino fenomeni di telecinesi per quanto riguarda la sequenza di comparsa dei vari simboli.

Per quanto tale ipotesi possa apparire suggestiva o addirittura improbabile, si deve tuttavia riconoscere che certi fatti sembrerebbero teoricamente confermarla. Infatti il celebre psicanalista Carl Gustav Jung, scrivendo a proposito del libro di divinazione cinese “I Ching”, variamente fondato anch’esso sull’interpretazione di segni, sostenne che la pratica potrebbe essere accettata scientificamente se si parte dal presupposto che nell’universo tutte le azioni siano collegate tra loro.

Inoltre lo scienziato Gardner Murphy ha sostenuto che i fenomeni paranormali costituiscono un dato unitario in cui le varie persone coinvolte si fondono in un’unica entità interpersonale.